Tavole e Favole – Palermo Palazzo Butera 1995 – Firenze Fortezza Da Basso 1996

Cristal De Serves
Canto 15 - Le donne a riposare i cavallieri menaro a un lor palagio indi vicino. Donzelle incontra vennero e scudieri con torchi accesi, a mezzo del camino. Diero a chi n’ebbe cura i lor destrieri, trassonsi l’arme; e dentro un bel giardino trovar ch’apparechiata era la cena ad una fonte limpida ed amena.
Christofle
Canto 7 - Qual mensa trionfante e suntuosa di qualsivoglia successor di Nino, o qual mai tanto celebre e famosa di Cleopatra al vincitor latino, potria a questa esser par, che l’amorosa fata avea posta inanzi al paladino? Tal non cred’io che s’apparecchi dove ministra Ganimede al sommo Giove.
Baccarat
Canto 17 - Presso alla porta ove Grifon venìa, siede a sinistra un splendido castello, che, più che forte e ch’a guerre atto sia, di ricche stanze è accommodato e bello. I re, i signori, i primi di Soria con alte donne in un gentil drappello celebravano quivi in loggia amena la real sontuosa e lieta cena.
Daum
Canto 10 - Di così nobili arbori non suole prodursi fuor di questi bei giardini, né di tai rose o di simil viole, di gigli, di amaranti o di gesmini. Altrove appar come a un medesmo sole e nasca e viva, e morto il capo inchini, e come lasci vedovo il suo stelo il fior suggetto al variar del cielo:
Haviland
Canto 6 - Veloci vi correvano i delfini, vi venìa a bocca aperta il grosso tonno; i capidogli coi vecchi marini vengon turbati dal loro pigro sonno; muli, salpe, salmoni e coracini nuotano a schiere in più fretta che ponno;
Hermes
Canto 34 - Zafir, rubini, oro, topazi e perle, e diamanti e crisoliti e iacinti potriano i fiori assimigliar, che per le liete piaggie v’avea l’aura dipinti: sì verdi l’erbe, che possendo averle qua giù, ne fôran gli smeraldi vinti; né men belle degli arbori le frondi, e di frutti e di fior sempre fecondi.
Lalique
Canto 6 - Tra le purpuree rose e i bianchi gigli, che tiepida aura freschi ognora serba, sicuri si vedean lepri e conigli, e cervi con la fronte alta e superba, senza temer ch’alcun gli uccida o pigli, pascano o stiansi rominando l’erba; saltano i daini e i capri isnelli e destri, che sono in copia in quei luoghi campestri.
Porcelaine De Paris
Canto 34 - Quattro destrier via più che fiamma rossi al giogo il santo evangelista aggiunse; e poi che con Astolfo rassettossi, e prese il freno, inverso il ciel li punse. Ruotando il carro, per l’aria levossi, e tosto in mezzo il fuoco eterno giunse; che ’l vecchio fe’ miracolosamente, che, mentre lo passar, non era ardente.
Puiforcat
Canto 38 - Apparecchiar per lo seguente giorno, ed ebbe cura Carlo egli medesmo, che fosse un luogo riccamente adorno, ove prendesse Marfisa battesmo. I vescovi e gran chierici d’intorno, che le leggi sapean del cristianesmo, fece raccorre, acciò da lor in tutta la santa fé fosse Marfisa istrutta.
Royal Limoges
Canto 6 - Vaghi boschetti di soavi allori, di palme e d’amenissime mortelle, cedri ed aranci ch’avean frutti e fiori contesti in varie forme e tutte belle, facean riparo ai fervidi calori de’ giorni estivi con lor spesse ombrelle; e tra quei rami con sicuri voli cantanto se ne gìano i rosignuoli.
Saint Louis
Canto 43 - E di panni di razza, e di cortine tessute riccamente e a varie fogge, ornate eran le stalle e le cantine, non sale pur, non pur camere e logge; vasi d’oro e d’argento senza fine, gemme cavate, azzurre e verdi e rogge, e formate in gran piatti e in coppe e in nappi, e senza fin d’oro e di seta drappi.

Tavole e Favole - Palermo Palazzo Butera 1995 - Firenze Fortezza Da Basso 1996

Progetto e Direzione Lavori:
Ulderico Lepreri

Data: 1995 - 1996

Nel Maggio del 1996 si è svolta alla Fortezza da Basso di Firenze la seconda edizione della mostra "Tavole e Favole, dalla Francia in rima cavalleresca..." Ideata, progettata e realizzata dall'architetto Ulderico Lepreri. Infatti, dopo il successo riscontrato nel Maggio del 2015, durante la prima edizione di Palermo, sia i rivenditori sia le aziende produttrici, in considerazione della struttura della Mostra e del suo significato storico-letterario di chiara risonanza nazionale, hanno ritenuto valida l'idea di renderla itinerante per I'Italia. La manifestazione da dedicato ad ogni Marchio esposto, un proprio spazio caratterizzato da un'isola scenografica intesa come collegamento culturale tra Francia e Italia. Il collegamento è stato individuato nell'interpretazione tridimensionale dei racconti narrati nel poema cavalleresco "Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto. Ad ogni scenografia è stato abbinato un canto tratto dal poema, riportato a fianco su di un pannello rivestito che ne diventerà l'elemento ispiratore. La mostra è stata un vero spettacolo di luci, suoni e colori, in un allestimento scenografico articolato in nove quadri teatrali dedicati a nove prestigiose "Maison", protagoniste della storia passata e presente dell'Arte della Tavola. Soprattutto se firmati Baccarat, Cristal de Sèvres, Christofle, Daum, Haviland, Hermès, Lalique, Puiforcat, Saint Louis. Per la prima volta alcune fra le più prestigiose manifatture del settore "Art de la Table", si sono unite in una manifestazione culturale con il chiaro intento di promuovere i pezzi della produzione recente, senza però trascurare l'importanza storica del loro repertorio classico, con l'esposizione dei pezzi da museo, adeguatamente collocati nelle nicchie create all'interno delle torri delle scenografie. Una mostra progettata da Ulderico Lepreri con l'intento di trasfigurare gli spazi, prima di Palazzo Butera a Palermo, e poi della Fortezza da Basso a Firenze, in una sorte di "Palazzo di Atlante": il "magnifico"ariostesco ha rivissuto nella suggestione di una "mise en scène" degna della rinomata eleganza di cristalli, porcellane, argenti di indubbio fascino "cortese". Presente e passato hanno giocato dialetticamente nell'intento di affascinare il visitatore, esaltando i prodotti dentro cornici pensate in sintonia ai decori, ai colori e ai valori culturali espressi da ogni singolo oggetto.
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