Gioielleria Curto – Cosenza

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Gioielleria Curto - Cosenza

Progetto e Direzione Lavori:
Ulderico Lepreri

Il progetto dell'architetto Ulderico Lepreri riguarda oltre la realizzazione della gioielleria, anche i reparti espositivi di 2 grandi marchi del lusso: Bulgari e Cartier. Uno spazio innovativo, affascinante, semplice e complesso al tempo stesso. Un modo diverso di intendere il negozio, che invita a entrare in una dimensione di sobria opulenza e di efficace comunicativa e in particolar modo dei reparti espositivi di due grandi marchi del lusso: Bulgari e Cartier. Facendo un’eccezione alla normale prassi, che prevede il prestito di mobili seriali aziendali, i due brand hanno concesso al rivenditore di esporre i loro prodotti in arredi pensati esclusivamente per la Gioielleria Curto. Tale novità ha fatto si' che si potesse sperimentare un sistema espositivo alternativo in simbiosi con la location e con le esigenze del cliente. La gioielleria si distribuisce su due piani, ciascuno di 100 mq e dotato di una forte visibilità grazie a quattro grandi vetrine a giorno, che mettono efficacemente in comunicazione l’interno con l’esterno. Il tratto più caratteristico del progetto è la presenza di una galleria cuneiforme, che consente ai clienti al piano terra di esaminare i prodotti prima di entrare direttamente nello spazio protetto della gioielleria. La particolare conformazione a cuneo, che si restringe prospetticamente verso il fondo, fa si' che il cliente abbia tutto il tempo per sviluppare un progressivo senso di attrazione verso la porta d’ingresso. Uno spazio narrativo, dunque, un percorso che implica visibilità completa dall’esterno e che comprende una galleria coperta al pianoterra con accesso libero dalla strada. Tutto ciò per garantire visibilità a tutti i brand presenti - oltre a Cartier e a Bulgari, anche Montblanc, Pomellato e altre aziende di gioielleria e di orologeria. Al piano terra si trovano dei privè adibiti alla vendita, studiati per facilitare un tipo di rapporto più riservato con il cliente. Lo spazio è connotato da una navetta centrale a tutta altezza che diventa il centro marca di Bulgari e Cartier, mentre tutto intorno si sviluppano le vetrine dedicate agli altri brand. Salendo una scala dalle linee semplici, rivestita con materiali neutri, si accede al primo piano, dedicato a un altro spazio Montblanc, agli argenti e ad altri marchi di orologeria. Lo spazio, anche qui, è organizzato in modo da rendere il percorso interessante e ricco di aspettative, con continue sorprese visive, senza rivelarsi da subito al visitatore. Uno spazio dinamico che si snoda con un movimento morbido, non rettilineo e mai scontato, uno spazio esplorativo che permette al visitatore di avere l’impressione di una prospettiva in continuo movimento, portatrice di sempre nuovi punti di vista. Anche al primo piano sono presenti dei privè per la vendita riservata e un bar interno per i clienti. Dal punto di vista cromatico, il tema dominante del layout è quello del bianco e dell’oro, colori molto neutri valorizzati da sistemi di illuminazione all’avanguardia. LED per le vetrine e luci a scomparsa per gli spazi architettonici fanno si' che non siano presenti fonti luminose invasive o strutture che si sovrappongano all’arredamento. La bicromia del bianco e dell’oro ha consentito di giocare con semplicità sui contrasti illuminotecnici e sui giochi d’ombra delle modanature, delle cornici e delle cupole presenti anche nel percorso. I LED, dal diametro di appena 2 cm, sono frutto di una collaborazione esclusiva dello Studio Lepreri con un’azienda produttrice di LED. Come per i precedenti progetti anche le luci, come ogni parte dell’arredo, sono state ideate su misura e in modo completamente personalizzato, escludendo prodotti già in catalogo e creandone ad hoc per la Gioielleria Curto. L’evoluzione del punto vendita si gioca anche sull’evoluzione dei materiali. Il pavimento, monocromatico, è realizzato con un nuovo materiale spesso 3 mm, un gres porcellanato molto compatto, applicato sopra i pavimenti preesistenti. Dello stesso materiale è rivestita l’intera scocca dello spazio, che alterna lastre oro a lastre bianche, riprese all’esterno sulla facciata. Lo Studio Lepreri ha lavorato molto sull’individuazione di materiali ecologici e sull’applicazione di legni riciclati e ricomposti, di tinteggiature ad acqua, non tossiche, che rendono i legni cromaticamente compatibili con le pareti , di materiali che non contengono collanti chimici e additivi. Dopo 22 anni di esperienza nel settore, Ulderico Lepreri ha testimoniato attraverso il suo lavoro la trasformazione della spazio di vendita verso uno spazio emozionale, legato non solo a criteri di visual merchandising, ma anche di comunicazione soggettiva, che mettono in gioco fattori sensoriali come le cromie, il design, l’ergonomia, l’illuminazione, le sensazioni olfattive e auditive. Anche l’aspetto culturale è diventato importante e si è tradotto nella creazione all’interno del punto vendita di spazi di sosta, punti di incontro, salotti, luoghi di conversazione e di intrattenimento in cui ci si possa aggiornare sulle ultime novità nel campo della gioielleria, dell’orologeria, della produzione. Un’altra ipotesi di rinnovamento è trasversalizzare l’offerta merceologica, incrociando settori diversi quali la moda, l’orologeria, la gioielleria, l’oggettistica, la profumeria, creando anche dei corner dedicati alla regalistica per uomo, all’accessorio moda, a elementi per la scrittura in abbinamento con gli accessori moda. Il fattore “trasversalità” potrà in seguito essere espresso anche attraverso un legame con la gastronomia di alta gamma: per esempio inserendo un ristorante presso il negozio di porcellane o di cristalli, o progettare tavoli a forma di quadranti di orologi, facendo del tavolo un elemento di connessione con il prodotto. Solo attraverso una rivisitazione e una ri-codificazione degli spazi tradizionali si potrà rendere il punto vendita adeguato alle richieste del consumatore. Che è sempre più attento alla ricerca di spazi che siano in sintonia con altri ambiti, dalla ristorazione, alla moda, all’abbigliamento.

Data: 2011

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